domenica 15 giugno 2014

Recensione: "La Meccanica del Cuore" di Mathias Malzieu


Buonasera!
Questa sera parliamo di una mia lettura di circa un anno fa, lettura della quale, nonostante il tempo trascorso e l'elevato numero di romanzi letti nel frattempo, conservo un vivido e piacevole ricordo.


Titolo: La Meccanica del Cuore
Autore: Mathias Malzieu
Edizione: Universale Economica Feltrinelli
Prezzo: 8,00

Trama: Nella notte più fredda del mondo possono verificarsi strani fenomeni. È il 1874 e in una vecchia casa in cima alla collina più alta di Edimburgo il piccolo Jack nasce con il cuore completamente ghiacciato. La bizzarra levatrice Madeleine, dai più considerata una strega, salverà il neonato applicando al suo cuore difettoso un orologio a cucù. La protesi è tanto ingegnosa quanto fragile e i sentimenti estremi potrebbero risultare fatali. Ma non si può vivere al riparo dalle emozioni e, il giorno del decimo compleanno di Jack, la voce ammaliante di una piccola cantante andalusa fa vibrare il suo cuore come non mai. L'impavido eroe, ormai innamorato, è disposto a tutto per lei. Non lo spaventa la fuga né la violenza, nemmeno un viaggio attraverso mezza Europa fino a Granada alla ricerca dell'incantevole creatura, in compagnia dell'estroso illusionista Georges Méliès. E finalmente, due figure delicate, fuori degli schemi, si incontrano di nuovo e si amano. L'amore è dolce scoperta, ma anche tormento e dolore, e Jack lo sperimenterà ben presto. Intriso di atmosfere che ricordano il miglior cinema di Tim Burton, ritmato da avventure di sapore cavalleresco, una favola e un romanzo di formazione, in cui l'autore, con scrittura lieve ed evocativa, punteggiata di ironia, traccia un'indimenticabile metafora sul sentimento amoroso, ineluttabile nella sua misteriosa complessità.

La prima volta che ho preso questo libro fra le mani, ero a casa di una mia cara amica e l'ho fatto essenzialmente perché la copertina mi ricordava terribilmente "La Sposa Cadavere", un film di animazione del mio regista preferito in assoluto, Tim Burton.
E' vero che un libro non va giudicato per la copertina, ma in questo caso è stata innanzitutto questa ad attrarmi, perché non avevo mai sentito parlare di questo romanzo, che era però piaciuto alla mia amica, che di solito è piuttosto critica su ciò che legge.
Dopo quel pomeriggio e la breve chiacchierata con Gaia a proposito del romanzo, l'ho comprato alla prima visita utile il libreria.
Ho iniziato a leggerlo ad agosto, e l'ho concluso in pochi giorni. "La Meccanica del Cuore" è una lettura tanto estiva quanto invernale, poco importa, un romanzo da leggere tutto di un fiato.
 
La storia del piccolo Jack, nato con una malformazione che lo costringe a vivere con un orologio a cucù trapiantato al posto del cuore, che si innamora con passione e dolore di Miss Acacia, una piccola cantante andalusa dagli occhiali rotondi, è commovente.

"La Meccanica del Cuore" è una delicata favola moderna sulla profondità e talvolta la pericolosità dell'amore giovanile, un amore tanto forte da mettere a repentaglio la vita del giovane protagonista, che rischia ogni volta di essere letteralmente trafitto dalla potenza di questo sentimento.
Il romanzo si configura come un moderno romanzo di formazione, in cui il protagonista è, alla fine, un uomo nuovo e diverso da quello dell'inizio della storia, un uomo che è stato cambiato dagli incontri- uno fra tutti, l'amicizia con l'estroso illusionista Georges Méliès, che lo accompagnerà nel suo viaggio alla ricerca di Miss Acacia- e dalle esperienze vissute.
 
A prescindere dalla storia d'amore, che risulta commovente, delicata e mai stucchevole, il romanzo offre molteplici spunti di riflessione, citandone alcuni l'amicizia, l'inganno e il tradimento.
 
Altro punto forte di questo romanzo è la scelta dei luoghi e delle scene rappresentate. 
Ho amato alla follia l'ambiente evanescente, fiabesco, surreale ed illusorio del mondo di Miss Acacia, cantante itinerante, e la scelta di alcuni dei luoghi di Edimburgo che vengono descritti e/o citati nel romanzo, primo fra tutti Arthur's Seat, perché ho con la capitale scozzese un forte legame affettivo.

Tuttavia devo ammettere che in alcuni punti la storia risulta vagamente dispersiva, anche se mai noiosa, e che alcuni spunti, alcuni anche importanti ai fini della storia, potevano esser trattati meglio o più approfonditamente, mentre altri, irrilevanti ai fini della trama, hanno reso il racconto a tratti dispersivo. 
Non dirò nulla a proposito del finale, lascio al lettore il gusto della scoperta. 

"Di cosa ho paura? Di te, o meglio, di me senza di te... Il nostro ultimo abbraccio è ancora tiepido, eppure ho già tanto freddo come se non ti avessi mai incontrata, il giorno più freddo del mondo. Vorrei tornare indietro nel tempo per deporre quel vecchio rottame del mio cuore fra le tue braccia."
 

Consigliato a chi ha voglia di una favola romantica e surreale.

x4
Giorgia Blogger

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