domenica 30 novembre 2014

Monthly Recap ~ Novembre 2014


 
Buonasera, lettori!
E' finito novembre, da domani entra il mio mese preferito dell'anno, dicembre <3 Natale in famiglia, niente scuola, più tempo libero da passare con gli amici e soprattutto tanto tempo da dedicare alle mie letture! Non vedo l'ora...
Ma prima ricapitoliamo insieme questo mese!
 
Cosa ho letto a Novembre?
 
 
Questo mese ho letto ben 6 libri!
Ho iniziato il mese di novembre con la Trilogia del Ritorno, ho proseguito con il coinvolgentissimo La verità sul caso Harry Quebert che mi ha tenuta impegnata per circa 10 giorni (è lunghissimo!), poi sono ritornata ai miei cari classici con L'Amante di Lady Chatterley che, a dir la verità, mi ha un po' delusa, e infine ho finito proprio oggi Le ho mai raccontato del vento del nord, una piacevolissima scoperta, iniziato ieri! Inizierò il mese di dicembre con il seguito di questo romanzo.
 
Migliore lettura del mese di Novembre
 

 
I post del mese di Novembre
Rubriche: Fragment of Pages #1, Oceano Mare Fragment of Pages #2, Noi siamo infinito WWW Wednesday! #5 ♥ Acquisti mensili
 
Qualche cifra dal Libro Incantato
Followers: 65
Post: 10
Libri comprati: 13
Libri letti: 6
Libri letti totali: 60
 
Adesso tocca a voi!
Raccontatemi del vostro novembre libroso, vi aspetto! Un abbraccio!

Giorgia Blogger

Acquisti del mese di novembre 2014 :)


 

Ciao, lettori! Anche novembre è finito - siamo quasi a fine 2014 e mi spaventa il bilancio di quanto ho speso in libri,  sigh- ed è giunto il momento di presentarvi i miei nuovi acquisti!
 
Iniziamo subito con alcuni libri comprati alle mitiche bancarelle di Port'Alba, a Napoli, e alla Feltrinelli con uno sconto del 15%:
1) "I Miserabili" di V. Hugo
2) "Trilogia del ritorno" di F. Uhlman (QUI la recensione!)
3) "L'Amante di Lady Chatterley" di D. H. Lawrence (QUI la recensione!)
4) "I Buoni" di L. Rastello
5) "Venuto al mondo" di M. Mazzantini
6) "Città di carta" di J. Green
 
Continuiamo con i miei acquisti di ieri pomeriggio alla Fiera del Baratto e dell'Usato (lo ammetto, mi sono davvero data alla pazza gioia questo mese... Ed in particolare alla Fiera!)
7) "In uno specchio, in un enigma" di J. Gaarder
8) "Ho cercato il tuo nome" di N. Sparks
9) "Storia di un corpo" di D. Pennac
10) "Entra nella mia vita" di C. Sanchez
11) "Acciaio" di S. Avallone
12) "La tredicesima storia" di D. Setterfield
13) "Zorro" di M. Mazzantini
 
Sono molto soddisfatta di tutti i miei acquisti, ma specialmente di quelli fatti alla fiera (tutti questi libri con davvero pochissimo!), tutti libri che cercavo da tanto tempo... E' stato quasi un miraggio trovare Gaarder e Pennac, due dei miei autori preferiti, e Margaret Mazzantini! E non vedo l'ora di leggere questo romanzo di John Green, dopo "Colpa delle stelle", che mi è piaciuto tanto... Sparks invece non l'ho mai letto, l'ho comprato sotto consiglio di Antonella.  Spero mi piaccia! :)
Conoscete questi libri? Cosa avete comprato a novembre? A presto!

Giorgia Blogger

sabato 29 novembre 2014

Recensione: "L'Amante di Lady Chatterley" di David H. Lawrence


 
Titolo: L'Amante di Lady Chatterley
Autore: David H. Lawrence
Edizione: Newton Compton Minimammut
Prezzo: 3,90€
Trama: L'amore adultero tra una nobildonna e il proprio guardiacaccia narrato in questo romanzo, il più celebre di D. H. Lawrence, scandalizzò a tal punto l'Inghilterra da essere immediatamente proibito in tutti i paesi di lingua inglese. In realtà in quest'opera bellissima difende appassionatamente le ragioni dell'amore, della passione più autentica e travolgente, della ricerca spregiudicata di un sentimento libero, genuino, intenso, di fronte a tutte le regole, i pregiudizi e le convezioni che finiscono con l'incatenare ogni vero sentire. Giustamente i due personaggi di questo romanzo, diventato quasi mitico, Connie Chatterley e il guardiacaccia Mellors, si sono imposti, nell'immaginario contemporaneo, come modelli di una vitalità trasgressiva, intesa come ritorno alle energie pure della natura.
E' sempre piuttosto difficile recensire un classico. Si teme sempre di dire qualcosa di troppo, ci si sente poco liberi. Ma alla fin fine, gli unici veri giudici di un'opera sono i lettori, che si tratti di un romanzo contemporaneo o di un classico della letteratura.
 
Ho iniziato "L'Amante di Lady Chatterley" con delle aspettative davvero alte, che purtroppo sono state parzialmente deluse. Nel complesso, il libro mi è piaciuto abbastanza, ma non quanto credevo.
La storia racconta, come già accenna la trama, dell'amore adultero tra Connie Chatterley, un'annoiata nobildonna scozzese, e il guardiacaccia di suo marito, Oliver Mellors.
 
Lady Chatterley cova un represso desiderio di maternità e una femminilità assopita, che risveglieranno in lei l'incontro col guardiacaccia, un uomo rude e pratico, del tutto diverso dal marito della donna, impegnato giorno e notte in affari di lavoro e letture pretenziose.
E' infatti interessante la contrapposizione dei due personaggi: da un lato, abbiamo Clifford Chatterley, un esponente dell'alta borghesia inglese, scrittore per diletto, ricco e circondato da spiriti fini con cui discute di arte, scienza e filosofia. Ossessionato dalle norme sociali, è talmente ipocrita da chiedere alla moglie di trovarsi un amante, se lo desidera, pur di portare un erede che lui non può darle e non dover ammettere ciò dinnanzi alla società. Lo stesso matrimonio con Connie appare per lui come una maschera da indossare dinnanzi alla società. Dall'altro lato abbiamo Oliver Mellors, il guardiacaccia con un passato tenebroso, che sfoggia un inglese del tutto sgrammaticato, dei modi fin troppo rozzi e diretti e non si premura affatto di nascondere il suo astio per la classe dominante.
L'amore tra i due viene presentato innanzitutto come un amore di tipo fisico, un amore al quale Connie col matrimonio aveva rinunciato, poiché il marito è stato reso invalido dalla guerra, un amore al quale Connie in passato non aveva mai dato grande importanza, ma scopre all'improvviso di averne sempre avuto bisogno. Lo stesso vale per il guardiacaccia, che rifiutava di avere rapporti con donne a causa di un passato scomodo.
Le scene di sesso sono abbastanza esplicite ma mai volgari o eccessive. Non definirei, infatti, questo romanzo un romanzo erotico.
 
Ciò che non ho amato e che mi ha quasi infastidita non sono state le scene di sesso, bensì l'atteggiamento da oca giuliva perennemente sorpresa di Lady Chatterley -la ringrazio adesso, a lettura conclusa, per le tante risate che alcune sue uscite mi hanno fatto fare...- e la lingua di Mellors.
Non ho amato nessuno dei due protagonisti, lei perché troppo stupida, al limite del ridicolo, e lui troppo crudo e diretto nelle sue espressioni.
Trovo che entrambi non abbiano sufficientemente spessore psicologico.
Ho invece apprezzato le battute taglienti di Mellors nei dialoghi con Clifford e con la sorella di Connie.
 
Per quanto riguarda lo stile, devo ammettere di averlo trovato un po' pesante e decisamente poco scorrevole. Eppure sono abituata allo stile dei romanzi di una volta, leggo soprattutto classici. E "L'Amante di Lady Chatterley" non è poi così datato, è uscito per la prima volta negli anni '20.
 
Tra i lati positivi del romanzo, posso sicuramente annoverare la profonda analisi delle contraddizioni e delle ipocrisie del mondo borghese tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, rappresentate dal personaggio di Clifford, che forse è quello meglio caratterizzato del romanzo, pur non essendo il protagonista.
Questo romanzo racconta alla perfezione le convenzioni sociali e la schiavitù di chi sceglie di sottostare a queste norme, anche a costo di rimetterci in salute e felicità.
 
"Inutile tentare di scrollarsi di dosso la propria solitudine. Bisogna tenercisi aggrappati per tutta la vita. Solo a volte, di tanto in tanto, il vuoto si colmava. A volte! Ma occorreva attendere l'occasione propizia. Rassegnarsi alla propria solitudine e tenercisi aggrappati, per tutta la vita. E poi accettare le rare occasioni in cui il vuoto si colma, se capitano. Ma bisogna che capitino, spontaneamente. Non si può forzare la mano al destino."
 
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Giorgia Blogger

giovedì 27 novembre 2014

Reader Problems Book Tag


 
Buonasera, gente! :)
Ho trovato questo simpatico book tag nel blog di Adriana Tra le pagine dei libri. Iniziamo subito!
 
Hai ventimila libri nella tua TBR. Come fai a decidere quale sarà il prossimo libro che leggerai?

Di solito vado a istinto, ci sono tanti libri che vorrei leggere ma di solito decido in base all'ispirazione del momento e al mio umore! Spesso leggo consecutivamente libri di generi diversi e che non c'entrano nulla l'uno con l'altro :)
 
Sei a metà di un libro e non ti sta piacendo affatto. Lo abbandoni o mantieni il tuo impegno e lo finisci?
Cerco in tutti i modi di finirlo, detesto lasciare un libro a metà... Non l'ho mai fatto. Soltanto una volta, alle medie, lasciai I Promessi Sposi ma ho intenzione di riprenderlo questo Natale, non mi sono mai perdonata questa cosa :') Nei limiti del possibile, cerco anche di non saltare pagine, se è possibile. Mi è successo soltanto con alcune pagine di storia particolarmente tediose di Notre Dame de Paris.
 
Si avvicina la fine dell'anno e tu sei lontana dal raggiungere il tuo obiettivo nella challenge dei libri da leggere su Goodreads. Provi ad accelerare adesso? E come?



E' proprio quello che mi sta capitando adesso :') no, potrei farcela ad arrivare ai 65 libri entro la fine di dicembre, considerando che il mese prossimo lo passerò quasi totalmente a casa per le feste di Natale... Ma tornando alla domanda, cerco di leggere libri di autori che mi piacciono, e che quindi leggo più velocemente, o libri sottili :)
 
Le cover di una serie che ami hanno uno stile diverso. Come superi questa cosa?
Non la supero, cerco dappertutto la cover che vorrei. Vi farò un piccolo esempio: non avevo mai comprato libri online, poi dopo aver girato 7 o 8 librerie per cercare una particolare edizione di Hunger Games, il Canto della Rivolta mi sono convinta che forse sarebbe stato meglio cercarla su Amazon... E adesso è in cima alla mia libreria, nel settore Fantasy, assieme ai precedenti due volumi della trilogia. Tutti nella stessa edizione :')
 
Tutti, ma proprio tutti amano un libro che a te proprio non piace. Con chi condividi le tue impressioni riguardo a quel libro?
Con chi lo ha letto, che condivida le mie opinioni o no lol una persona intelligente sa anche rispettare i pareri altrui... D'altronde, il mondo è bello perché è vario!
 
Stai leggendo un libro in pubblico e ti viene da piangere. Come ti comporti?
Mi è successo alla fermata della metropolitana con L'Eleganza del Riccio, un anno fa, nelle ultime pagine del romanzo. Nonostante i miei tentativi di nascondere che stavo piangendo, si è avvicinata una ragazza, che mi ha detto che aveva letto anche lei quel libro e mi capiva, aveva provato le stesse cose :') Alla fine siamo rimaste a parlare una mezz'oretta di questo libro, prima di salutarci. Purtroppo non l'ho più rivista!
 
Il nuovo volume di una serie che segui è appena uscito. Ma hai dimenticato tutto del volume precedente. Come ti comporti? Rileggi il libro precedente? Dai una scorsa alla sinossi su Goodreads? Non leggi il nuovo? Ti limiti a piangere disperatamente?
Non seguo nessuna serie, l'unica che seguivo è già finita e J.K. Rowling esclude di ritornarci, ma immagino che se ciò avvenisse... Rileggerei la saga prima di iniziare il nuovo volume!
 
Non vuoi che nessuno, nessuno prenda in prestito i tuoi libri. Come fai a dire di no quando le persone ti chiedono in prestito un libro?
Di solito fingo di dimenticarmene, fin quando non me lo chiedono più lol adesso sono piuttosto preoccupata per un libro che sono stata costretta a prestare... Spero che ritorni e che ritorni sano! E fortunatamente non è uno dei miei preferiti, altrimenti non lo avrei prestato neppure sotto tortura... Quindi non chiedetemi Harry Potter in prestito.
 
Blocco del lettore. Nell'ultimo mese hai abbandonato almeno cinque romanzi. Come fai ad uscirne?
Non mi è mai successo quindi non saprei :') di solito ho troppa voglia di leggere - da trascurare tutto: scuola, amici, famiglia e fidanzato compresi - ma davvero troppo poco tempo per poterlo fare senza sentirmi in colpa e ciò mi rende incredibilmente frustrata.
Ecco cosa mi sta accadendo adesso. Ho bisogno di leggere più di quanto un tossico in crisi di astinenza abbia bisogno della sua dose di droga. Aiuto!

Stanno per uscire moltissimi libri che muori dalla voglia di leggere. Quanti ne compri veramente?
Dipende dal prezzo dei singoli libri e dalla mia disponibilità economica del momento :') ora ci sono tantissimi libri che vorrei comprare ma credo che aspetterò un bel po'! Il più urgente, al momento, è Il Baco da Seta. Chi lo ha letto?
 
Dopo aver acquistato dei libri che morivi dalla voglia di leggere, quando devono veramente aspettare sul tuo scaffale prima di essere letti?
Rileggere la risposta alla prima domanda, please. Chi può dirlo quanto un libro dovrà realmente aspettare? Lo leggerò quando sentirò che sarà il suo momento...
 
Adesso tocca a voi!
Vi sfido a rispondere alle stesse domande! Un abbraccio, Giorgia :)



Giorgia Blogger

sabato 22 novembre 2014

Recensione: "La verità sul caso Harry Quebert" di Joël Dicker


 
Titolo: La verità sul caso Harry Quebert

Autore: Joël Dicker
Edizione: Bompiani Romanzi
Prezzo: 19,50€ (ne trovate una stessa edizione a 14,90€)
Trama:  Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Ouebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'innocenza di Harry Ouebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trentanni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.
Inizierò col dirvi che era davvero tanto tempo che un libro - un giallo - non mi prendeva in questo modo, non facevo nottate sui libri da tanto tempo. Con "La verità sul caso Harry Quebert" sono ritornata a farne. Questo libro è una droga e, una volta incominciato, non riesci a smettere, fino alla risoluzione del caso. Anche se si tratta di ben 770 pagine.
 
I fatti si svolgono nell'estate del 2008, ma gran parte della storia è un flashback che risale all'estate 1975 ad Aurora, una cittadina marittima del New Hampshire, cittadina in cui una la notte del 30 agosto Nola Kellergan, la figlia dello stimato reverendo del paese, una ragazza sveglia e solare, scompare senza lasciar traccia di sé.
Trent'anni dopo la sua scomparsa, il cadavere viene ritrovato a Goose Cove, la villa dello stimato scrittore americano Harry Quebert, adesso settantenne, autore del bestseller internazionale "Le origini del male", il cui manoscritto viene ritrovato accanto al cadavere della ragazzina.
Convinto della totale innocenza dell'amico e mentore di una vita intera, nonché ex professore universitario, Marcus Goldman, scrittore del momento, parte per Aurora e si dedica anima e corpo alla risoluzione del caso.
 
La storia viene narrata dal punto di vista di Goldman, scrittore trentenne, che è in pieno blocco creativo ed è ossessionato dall'idea di dover scrivere un secondo romanzo di successo, che lo confermi uno degli scrittori più stimati del momento, ma l'ispirazione lo tradisce. Non ha idee che siano buone abbastanza da costituire un romanzo memorabile.
Il narratore racconta la sua storia di vittorie, il suo passato da "Formidabile" al liceo, le sue conquiste. E il primo romanzo di successo, che lo porta immediatamente sull'Olimpo degli scrittori. Mai una delusione, mai una sconfitta. E' un personaggio, se vogliamo, piuttosto pieno di sé, almeno all'apparenza. Possiamo quindi capire lo sconforto in cui cade quando si rende conto di non essere più capace di posare la penna sul foglio.
 
"Harry, se dovessi salvare solo una delle tue lezioni, quale sceglieresti?"
"Rigiro a te la domanda."
"Io salverei L'importanza di saper cadere."
"Mi trovi pienamente d'accordo. La vita è una lunga caduta, Marcus. La cosa più importante è saper cadere."
 
Alla notizia dell'arresto dell'amico Quebert, parte alla volta di Aurora, per scoprire la verità, nonostante le insistenze del suo editore, che vuole il manoscritto del nuovo romanzo entro la fine del mese. Un nuovo romanzo di cui Goldman non ha scritto neppure una riga...
Ma perché Goldman, uno scrittore baciato dal successo, all'apice della sua carriera, rischierebbe di mandare all'aria tutto ciò che ha costruito, abbandonando New York per aiutare un amico?
La chiave va ricercata nella profonda amicizia che lega Goldman e Quebert, in un'amicizia che va oltre la differenza d'età, un rapporto più simile a quello che ci dovrebbe essere tra un padre ed un figlio, che tra due amici. Harry Quebert è insieme il professore, il padre, il fratello, l'amico e il mentore di Marcus Goldman, apparentemente popolare e di successo ma in realtà molto solo, senza nessun amico che sia realmente tale, in una casa troppo grande per una persona sola.
 
"Perché ero lì? Perché si trattava di Harry. Che era probabilmente il mio migliore amico. Perché, per quanto incredibile potesse sembrare – e io stesso me ne resi conto solo in quel momento – Harry era l’amico più prezioso che avevo. Negli anni del liceo e dell’università non ero mai riuscito a instaurare rapporti di reale amicizia con nessuno dei miei coetanei, a creare quei legami che durano per sempre. Nella mia vita c’era solo Harry; e per me, stranamente, non si trattava di sapere se fosse davvero colpevole o no: la risposta non avrebbe cambiato nulla nella profonda amicizia che provavo per lui. Era una sensazione strana: forse mi sarebbe piaciuto odiarlo e sputargli in faccia come avrebbe voluto fare ogni cittadino statunitense, sarebbe stato più semplice. Ma quella faccenda non influiva in alcun modo sui sentimenti che nutrivo per lui. Mi limitavo a dirmi che, in fondo, Harry era un uomo, e tutti gli uomini hanno dei demoni. L’importante era solo capire fino a che punto quei demoni fossero tollerabili."
 
Immedesimiamoci adesso in Goldman - e nel lettore - nello scoprire che, in quell'estate del 1975, lo stimato professore trentacinquenne aveva una relazione con Nola Kellergan, all'epoca dei fatti quindicenne. Sorpresi, vero?
 
Eppure questa relazione segreta non viene presentata nel romanzo come qualcosa di perverso, come si potrebbe credere. Una relazione d'amore da ambe le parti, col coinvolgimento sentimentale di ambe le parti. Cos'è l'età di fronte all'amore? pensa Quebert, che però in un primo momento cerca di respingere questi sentimenti, di "fare la cosa giusta", avvicinandosi a donne della sua età.
Ma i tentativi non servono a nulla, Nola è sempre lì, nella sua mente. E, nella mente e nel cuore della ragazzina, non vi è che lo scrittore che vive nella villa sulla spiaggia, lo scrittore che una mattina di agosto ha incontrato lì.
La storia d'amore dei due durerà il tempo di un'estate, poi la ragazza sparirà nel nulla.
E per il professore passeranno i giorni, le stagioni, gli anni. Invecchierà attendendo lei, che non arriverà mai ma che, in realtà, era sempre stata lì a pochi passi da lui.
Il suo amore per la ragazzina supererà la scomparsa di lei, e solo nel momento del ritrovamento del cadavere Quebert ne comprenderà davvero la morte e cadrà in depressione. Per tutti quegli anni, lo scrittore non aveva fatto che attenderne il ritorno.

"Adora l'amore, Marcus. Fanne la tua conquista più bella, la tua sola ambizione. Dopo gli uomini, ci saranno altri uomini. Dopo i libri, ci sono altri libri. Dopo la gloria ci sono altre glorie. Dopo il denaro, c'è ancora denaro. Ma dopo l'amore Marcus... Dopo l'amore, c'è solo il sale delle lacrime."
da PensieriParole <http://


Nola Kellergan è una ragazzina come tante, un po' donna e un po' bambina. Fa girare la testa a tanti. E' una ragazzina fragile, con una difficile situazione familiare. Il suo unico punto di riferimento sarà Quebert, la sua sola ancora di salvezza. Sogna una vita intera con lui. Cosa importa se è illegale, se è troppo vecchio per lei, cosa importa se la gente non capirebbe?
 
Il giallo si configura infatti come la storia dell'amore di Harry Quebert e Nola Kellergan, amore che diventerà la storia narrata ne "Le origini del male", il romanzo che rende Quebert celebre.
 
Tutto sembra incastrare Quebert, - il ritrovamento del cadavere nella sua villa, la scoperta della sua relazione con la ragazzina, il ritrovamento del manoscritto di "Le origini nel male" accanto al cadavere - dev'essere lui l'assassino di Nola Kellergan, il pervertito che l'ha sedotta e abbandonata. Ma Goldman non ci crede, e inizia ad indagare da solo sulla scomparsa della ragazzina. E verrà fuori l'inimmaginabile, ciò che all'epoca della scomparsa era stato trascurato, insabbiato. Qualcuno non vorrà che tutto ciò salga a galla, lo scrittore verrà minacciato più volte, gli verrà intimato di farsi da parte, di non immischiarsi, ma la posta in gioco è troppo alta.
Goldman, con l'aiuto del sergente Gahalowood, che inizialmente sopporta appena l' "invasione di campo" di quello che lui definisce con un velo di sarcasmo "lo scrittore", indaga su Aurora e i suoi abitanti, tra l'estate del 1945 e quella del 2008, indaga su tutti coloro che hanno conosciuto Nola Kellergan e che hanno avuto a che fare con lei nell'estate della scomparsa.
Ma le cose non sono come sembrano, e lo scenario si fa sempre più torbido, man mano che la storia va avanti.
Goldman, e il lettore con lui, viene trascinato in un caso che sembra non avere una via di uscita, un caso in cui i colpi di scena si susseguono uno dietro l'altro, in cui nessuno sembra essere innocente come appare.
 
Questo romanzo non è un comune romanzo. Non è un giallo come tanti, la domanda di fondo, in realtà, non è neppure Chi ha ucciso Nola Kellergan?
No. Le domande si susseguono, si ripetono. La ricerca dell'assassino di Nola porta Goldman e il lettore a porsi mille altre domande. E' possibile che un uomo possa amare una ragazzina, e che una ragazzina possa amare un uomo? E' possibile fidarsi dei propri vicini di casa? Credi di conoscerli a fondo? E cos'è, in realtà, il mestiere dello scrittore? Cosa c'è davvero dietro i libri che leggiamo? Chi c'è dietro la maschera dello scrittore di successo?
 
Non ne uscirete vivi, e ne uscirete cambiati. Ma dovete leggere "La verità sul caso Harry Quebert".
 
"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo aver letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte quelle cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che ti dispiace aver finito."
 
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Giorgia Blogger

giovedì 20 novembre 2014

WWW Wednesday! #5




Buongiorno, lettori!
Lo so che è già giovedì mattina, ma ci tenevo a pubblicarlo in ritardo lo stesso, ieri avrei voluto farlo ma un fortissimo mal di testa me lo ha impedito t.t rimedio subito!

  • What have you recently read? (Cosa hai letto recentemente?)
  • What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
  • What will you read next? (Cosa leggerai prossimamente?)
What have you recently read?

Ho finito da un paio di giorni di leggere "La verità sul caso Harry Quebert", e non vedo l'ora di recensirlo, questo libro mi ha letteralmente sconvolta! Ci vorrà del tempo per riprendermi t.t Qualcuno lo ha letto e può capirmi?

What are you currently reading?
Sono ritornata ai miei amati classici con "L'amante di Lady Chatterley", tuttavia non ho molto da dire su questo libro perché ho letto soltanto il primo capitolo ieri mattina in metropolitana... Proseguirò con la lettura e vi terrò aggiornati!
What will you read next?

  

Le mie prossime letture saranno questi due libri, "Le ho mai raccontato del vento del nord" e il seguito, "La settima onda", me li ha prestati un'amica e non vedo l'ora di iniziarli, la trama promette davvero bene! Chi li ha letti?
Adesso tocca a voi!
Aggiornatemi sulle vostre letture! Vi aspetto!
Giorgia Blogger

lunedì 10 novembre 2014

Liebster Blogger Award


 
Ciao, lettori!
Vorrei innanzitutto ringraziare Anna e Alaska di "Ancora un Capitolo" per il premio! Grazie, ragazze, ve ne sono tanto grata :D
 
Le regole dell'Award sono le seguenti:
 
Portare sul proprio blog l'immagine del premio.

Ringraziare chi ti ha nominato e linkare il suo blog.

Raccontare 11 cose di sé.

Nominare 11 blog con meno di 200 followers che ritieni meritino il premio.

Rispondere alle domande di chi ti ha nominato.

Creare delle domande da porre ai blogger nominati.

 
11 Facts about Giorgia:
  1. In media riesco a leggere 5 o 6 libri in un mese, difficilmente di più o di meno. Anche se ho pochissimo tempo a disposizione o, al contrario, tantissimo tempo a disposizione, è difficile che mi allontani di tanto da questa media :')
     
  2. Uno dei miei film preferiti -come i libri, ne ho più di uno!- è Il Favoloso Mondo di Amelie. Un altro è L'Attimo Fuggente.
     
  3. Adoro l'inverno, i vestiti invernali ed in particolare... le sciarpe. E' una delle mie piccole fissazioni, ne ho parecchie e amo abbinarle ai vestiti che indosso o al cappotto.
     
  4. La parete dietro la spalliera del letto è la mia parete dei ricordi: c'è una grande Mappa del Malandrino, parecchie fotografie, un acchiappasogni con le piume, miei lavori in ceramica, souvenir di alcuni viaggi... E un calendario con fotografie di gatti. :3
     
  5. Da anni uso sempre lo stesso segnalibro e non lo cambio mai: è un regalo di mia madre, un segnalibro in cuoio con la stampa di una carta geografica e le frange. Ha un ottimo odore, che lascia spesso sui libri che leggo...
     
  6. E' difficile che io soffra di solitudine, non sto poi così male da sola. Amo la compagnia di poche persone. Se siete miei amici, ritenetevi degli eletti fortunati u.u
    "I like fictional characters more than people"
     
  7. Ho trascorso tutto il mese di settembre a Bruxelles per una borsa di studio ed è stata senza dubbio l'esperienza più bella della mia vita. Adesso dovrò dare un esame di lingua francese , il DELF B2 ç.ç
     
  8. Siamo ancora a 8? 11 sono troppe...
    Sono all'ultimo anno di liceo e dal prossimo anno frequenterò la facoltà di Lettere Moderne.

     
  9. La mia valvola di sfogo, oltre la lettura, è il nuoto. Amo nuotare, lo faccio fin da bambina due o tre volte alla settimana.
     
  10. Nel libro "Harry Potter e i Doni della Morte" alcune pagine sono sbiadite: la scena della morte di Piton e il capitolo relativo alla sua storia. Sono sbiadite perché ci ho pianto sopra più e più volte, ogni volta che rileggo quel libro. Sono un caso perso :')
11. Sono stata cosplayer di Hermione Granger al Comicon a Napoli per un paio di anni. Si può dire che il mio ragazzo lo abbia conosciuto così :')
 
Le domande di Anna:
 
Un libro che pochi conoscono ma a cui voi tenete molto.

"Il Castello dei Pirenei" di Jostein Gaarder. Ormai saprete che questo è uno dei miei autori preferiti, è l'autore de "Il Mondo di Sofia", il libro che lo ha reso celebre. Ma purtroppo quasi tutti conoscono questo o al massimo "La ragazza delle arance", quando ci sono capolavori come "Il Castello dei Pirenei" o "L'Enigma del Solitario" che sono praticamente sconosciuti t.t


Horror o romance?

Se proprio devo scegliere, la parte inguaribilmente dolce e romantica di me urla "Romance!". Perché sono una vera fifona. Ma in realtà non amo particolarmente nessuno dei due generi...

Avete mai letto qualche libro in lingua? Se sì, com'è stata come esperienza? 
"Il Piccolo Principe" e "Volo di notte" di Antoine de Saint-Exupèry in francese, "Harry Potter e i Doni della Morte"  di J.K. Rowling in tedesco, e della stessa saga anche alcuni in inglese. Belle esperienze, ma è difficile leggere in lingua senza conoscere bene la storia... Non ho avuto problemi con Harry Potter -letto talmente tante volte in italiano!- ma con i libri di Saint-Exupèry sì, abbastanza!

Domanda diabolica, cosa ne pensate degli adattamenti cinematografici? Solitamente sono all'altezza delle vostre aspettative?
Questa è davvero una domanda diabolica è.é allora, di solito non sono all'altezza delle mie aspettative, che però devo confessare essere troppo alte. Pochi film mi sono sembrati molto fedeli agli adattamenti cinematografici, se volete approfondire trovate qui i migliori cinque adattamenti cinematografici, a mio parere!
 
Un libro, che non sia di narrativa, che consigliereste.
"Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino non è propriamente un libro di narrativa... o è un libro di narrativa a 360°? Nel dubbio, lo consiglierei.

Se potessi portare in vita un personaggio di un libro, chi sceglieresti?
Sicuramente Mr. Darcy di "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen! Quest'uomo ha fatto sognare generazioni e generazioni di lettrici...
 
Nomino...
 
 
Bloggers, dovete rispondere a queste domande!
    Com'è nata l'idea di creare un blog e perché un blog letterario e non magari un blog dedicato ad un'altra vostra passione?
    La top 5 dei migliori libri letti nel 2014.
    Un libro che vi ha fatto piangere.
    Riuscite a leggere più libri contemporaneamente?
    Avete amici con cui condividete la passione per la lettura?
Giorgia Blogger

domenica 9 novembre 2014

Fragment of Pages, #2


 
"Le avevo scritto che quello era un regalo di zia Helen. Era un vecchio 45 giri dei Beatles, con la canzone 'Something'. La ascoltavo sempre, quando ero piccolo, e mi capitava di pensare a cose da adulti. Andavo alla finestra della mia camera e fissavo il mio riflesso nel vetro e, più in là, gli alberi, e ascoltavo quel pezzo per ore. Allora decisi che, quando avessi conosciuto una persona bella come quella canzone, le avrei regalato il disco. E non intendevo 'bella' esternamente. Ma sotto tutti i punti di vista. Così, adesso volevo darlo a Sam.
Lei mi ha guardato con dolcezza. E mi ha stretto a sé. Io ho chiuso gli occhi, perché volevo perdermi tra le sue braccia. Poi mi ha baciato sulla guancia e, in un sussurro, per non farsi sentire da nessuno, mi ha detto. -Ti voglio bene.
Io ho capito che intendeva dire come amica, ma non m'importava perché, dalla morte di zia Helen, era la terza volta che qualcuno mi diceva quelle parole. Le altre due era stata mia madre.
Dopo un gesto simile, non potevo credere che Sam mi avesse comprato qualcosa: onestamente, ero convinto che il suo 'ti voglio bene' fosse già un regalo. Immagino che lei e Patrick siano andati nello stesso negozio di articoli usati, perché i loro regali si abbinano perfettamente. Mi ha portato nella sua stanza e mi ha fatto mettere davanti al suo cassettone, coperto da una federa dai colori gradevoli. L'ha sollevata: e io mi sono ritrovato lì in piedi, con indosso il mio abito, a guardare una vecchia macchina per scrivere, con un nastro nuovo di zecca. Dentro, c'era un foglio bianco.
Sam ha battuto queste parole: 'Ogni tanto, scrivi di me.' E io le ho risposto, nello stesso modo. Ero lì, in piedi, nella sua camera da letto. E mi sono limitato a dattilografare. "OK."
Sono felice che quella sia stata la prima parola che ho scritto con la macchina regalatami da Sam. Siamo rimasti seduti lì, in silenzio, per un istante, e lei mi ha sorriso. Io sono andato di nuovo alla macchina, e le ho lasciato un altro messaggio.
'Ti voglio bene anch'io.'
Lei ha guardato il foglio. Poi ha guardato me.
-Charlie... hai mai baciato una ragazza?
Ho fatto no con la testa. C'era un tale silenzio.
-Nemmeno quando eri piccolo?
Stessa risposta. Lei si è fatta molto triste.
Mi ha raccontato della sua prima volta. Fu con un amico di suo padre. Aveva sette anni. E non l'ha mai detto a nessuno; soltanto a Mary Elizabeth e, un anno fa, a Patrick. E ha cominciato a piangere. E mi ha detto una cosa che non dimenticherò mai. Mai.
-So che sai che mi piace Craig. E so che ti ho detto di non pensare a m in quel modo. So anche che io e te non possiamo stare insieme 'così'... ma voglio scordarmi tutto questo per un minuto, OK?
-OK.
-Voglio essere sicura che a baciarti per prima sia una persona che ti vuole bene. OK?
-Ok
Stava piangendo a dirotto, adesso. E piangevo anch'io, perché quando sento frasi simili non posso farne a meno.
-Voglio solo essere sicura. OK?
-OK.
E mi ha baciato. E' stato quel genere di bacio di cui non puoi parlare a voce alta con i tuoi amici. Quel genere di bacio che mi ha fatto capire che non ero mai stato così felice, prima."
(S. Chbosky, Noi siamo infinito)
Giorgia Blogger

venerdì 7 novembre 2014

Recensione: "Trilogia del Ritorno" di Fred Uhlman


Titoli:
  1. L'amico ritrovato
  2. Un'anima non vile
  3. Niente resurrezioni, per favore
Autore: Fred Uhlman
Edizione: Biblioteca Economica Salani
Prezzo: 5,90€ l'intera trilogia
Trama: Due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. L'uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un'amicizia del cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame è spezzato. Questo accade in Germania, nel 1933... Racconto di straordinaria finezza e suggestione, L'amico ritrovato è apparso nel 1971 negli Stati Uniti ed è poi stato pubblicato in Inghilterra, Francia, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Spagna, Germania, Israele, Portogallo. Ovunque lo stesso entusiasmo della critica. "Un'opera letteraria rara", l'ha definito George Steiner sul New Yorker, "Un capolavoro", ha scritto Arthur Koestler nell'introduzione all'edizione inglese del 1976. "Un libro che assilla la memoria... una gemma", "Un racconto magistrale", hanno fatto eco The Sunday Express e The Financial Times di Londra. E infine Le Monde di Parigi: "Uno dei testi più densi e più puri sugli anni del nazismo in Germania... Tra i romanzi più belli che si possano raccomandare ai lettori, dai dodici anni in su. Senza esitazione."
 
 
Qualche anno fa avevo già letto "L'Amico Ritrovato", poi una mia compagna di classe mi ha prestato questa edizione, che comprende anche i due seguiti, "Un'anima non vile" e "Niente resurrezioni, per favore".
Già due anni fa avevo amato "L'Amico Ritrovato", ed è stato davvero per caso che ho scoperto dell'esistenza di questi due sequel, che ho voluto leggere al più presto! Ho riletto il primo e letto i sequel nel giro di pochi giorni. Si tratta di tre racconti brevi, di circa 70 o 80 pagine l'uno.
 

Siamo nella Germania degli anni '30, a Stoccarda. Ne "L'Amico Ritrovato" conosciamo i due protagonisti, Hans Schwarz, un giovane colto e beneducato figlio di un medico ebreo, e Konradin von Hohenfels, il giovane rampollo di una famiglia aristocratica che ha fatto la storia della Germania. Cosa mai avranno allora in comune due ragazzi apparentemente così diversi?
I due ragazzi non hanno mai avuto un amico vero, e ognuno vedrà nell'altro ciò che ha sempre cercato, quell'animo affine e quella perfetta armonia che, in effetti, tra i due, si creerà.
Ma il perfetto idillio che si crea tra i due ragazzi è destinato a non durare a lungo: i pregiudizi e le leggi razziali divideranno la coppia di amici - apparentemente male assortita - ma inseparabile.
"Un'anima non vile" è il seguito naturale del primo romanzo, una lunga lettera scritta da Konradin a Hans, una lettera in cui il giovane apre completamente la sua anima all'amico. La storia della loro amicizia dal punto di vista di Konradin, mentre ne "L'Amico Ritrovato" il punto di vista è quello di Hans. Una lettera che, probabilmente, Hans non leggerà mai.
 
Dei primi due romanzi ho particolarmente apprezzato il fatto che non fosse l'uno o l'altro personaggio ad essere il protagonista, ma la loro amicizia. Sempre più l'amicizia viene relegata ad un ruolo secondario nei romanzi, sempre più spesso l'amore prende il suo posto ed è davvero raro un libro che riesca a parlare così bene di amicizia e di sentimenti senza mai risultare stucchevole.
La vicenda si snoda attraverso le sensibilità di Hans e Konradin, due ragazzi dalle personalità complesse e ben caratterizzate: Hans, col suo profondamente romantico ideale dell'amicizia, le sue originali teorie sulla religione, le sue letture e la sua collezione di monete antiche, e Konradin, che nonostante la sua fama si sente piccolo e inadeguato, un ragazzo timido e silenzioso, un acuto osservatore, altero all'apparenza ma intimamente bisognoso di affetto.
I due ragazzi sembrano vivere la loro amicizia in uno spazio tutto loro, distaccato dal complesso contesto storico in cui vivono.  Non avranno peso le disuguaglianze sociali, né l'origine ebraica di Hans, i due non ci daranno peso. Ed è proprio questo a rendere maggiormente difficile e crudo il loro distacco, che viene avvertito dal lettore come una frattura nel loro piccolo mondo idilliaco, una profonda spaccatura che divide necessariamente e inaspettatamente i due ragazzi: perseguitato in quanto ebreo, Hans sarà costretto ad allontanarsi dal paese e a trasferirsi in America da uno zio.
 
"Niente resurrezioni, per favore" ritorna sul tema del ritorno e della patria, tema già molto presente nei due precedenti, ricchi di descrizioni di paesaggi tipicamente tedeschi e di riferimenti alla cultura e alla letteratura tedesca.
Costretto dal genocidio ad emigrare in America, il pittore ebreo Simon Elsas ritorna dopo 20 anni nella sua città natale, a Stoccarda, e trova tutto diverso da come ricordava: dalle persone, dalle quali non vorrà neppure essere riconosciuto, ai luoghi della sua infanzia, dei quali ormai non ricorda più i nomi.
La memoria della patria non viene però percepita come una memoria dolce, che da sollievo: al contrario, Simon si chiederà fin da subito cosa lo abbia spinto a ritornare -anche se solo per pochi giorni- in quella che è stata la sua patria, la patria che lo ha tradito e che si è macchiata del sangue di 6 milioni di ebrei.
Anche se apparentemente scollegato agli altri due, in realtà questo terzo capitolo si innesta perfettamente e chiude un ciclo, che si apre con il racconto di Hans, ormai adulto e cittadino americano che ricorda la sua amicizia con Konradin, e si chiude con il ritorno di Simon nella patria amata e odiata.
 
Non posso fare altro che consigliarvi di leggere quantomeno "L'Amico Ritrovato", che è godibilissimo anche da solo, ma forse leggere l'intera trilogia sarebbe meglio perché, come ho detto, essa costituisce un vero e proprio ciclo.
 
"Nella mia classe non c'era nessuno che potesse rispondere all'idea romantica che avevo dell'amicizia, nessuno che ammirassi davvero e che fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealtà e di abnegazione, nessuno per cui avrei dato volentieri la vita."
 
x5
Giorgia Blogger