giovedì 4 dicembre 2014

Doppia recensione: "Le ho mai raccontato del vento del nord" e "La settima onda" di David Glattauer


 
 
Titoli:
  1. Le ho mai raccontato del vento del nord
  2. La settima onda
Autore: David Glattauer
Edizione: Universale Economica Feltrinelli
Prezzo: 8,50€ il primo, 8,00€ il secondo
Trama: Un'email all'indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l'impaccio iniziale, tra Emmi Rothner - 34 anni, sposa e madre irreprensibile dei due figli del marito - e Leo Leike - psicolinguista reduce dall'ennesimo fallimento sentimentale - si instaura un'amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da stoccate di ironia reciproca, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi. Romanzo d'amore epistolare dell'era Internet, il romanzo descrive la nascita di un legame intenso, di una relazione che coppia non è, ma lo diventa virtualmente. Un rapporto di questo tipo potrà mai sopravvivere a un vero incontro?
Questa simpatica serie mi è piaciuta davvero tanto. E' una lettura leggera, senza pretese, scorrevole. Perfetta per svagarsi un po', perfetta per sorridere ed emozionarsi con i protagonisti.
Ma chi sono i protagonisti? I protagonisti sono un uomo e una donna che potrebbero essere senza problemi uno qualsiasi e una qualsiasi di noi, che usiamo ogni giorno la rete.
Siamo a Vienna. La signora Emmi Rothner, 34enne sposata con due figli adottivi, invia per errore una mail a Leo Leike, uno psicolinguista in piena crisi amorosa, credendo invece di scrivere al quotidiano Like per disdire un abbonamento.
Tra Emmi e Leo si instaura un'amicizia, segnata dalla provocazione, dallo scherzo, dall'ironia e da una palese stima reciproca.
Un'amicizia che però non supera mai i limiti dello schermo, i due vivono in un mondo parallelo, nel loro piccolo mondo personale, dove niente e nessuno può interferire.
 
Si tratta di un moderno romanzo epistolare, un romanzo epistolare nell'era della tecnologia, dove le lettere si trasformano in messaggi di chat e, in questo caso, in e-mails che si fanno sempre più frequenti e sempre più intime man mano che lo stesso rapporto tra i due diventa più intimo, fin da sorpassare i limiti di quella che era nata come una scherzosa amicizia platonica tra due adulti dotati di una buona dose di ironia -anche di autoironia- e una certa intelligenza. Ben presto, i due si accorgeranno che la situazione sta iniziando a sfuggire loro di mano, è qualcosa di più di una semplice amicizia.
 
"Ah, ecco che mi scrive la mia Emmi. Emmi. Emmi. Emmi. Sono un po' ubriaco, ma solo un pochino. Ho passato la serata a bere e ad aspettare la mezzanotte, l'ora in cui arriva Emmi. Sì, è vero. Non è la mia prima bottiglia. Desidero la mia Emmi. Vuole venire da me? Spegniamo la luce e basta. Non dobbiamo vederci. Emmi, io voglio solo sentirla. Chiuderò gli occhi. Con Marlene non ha più nessun senso. Ci dissanguiamo a vicenda. Non ci amiamo. Lei ne è convinta, ma in realtà non ci amiamo, il nostro non è amore, è pura dipendenza, puro possesso. Marlene non vuole lasciarmi andare e io, io non so trattenerla. Sono un po' ubriaco. Non troppo. Viene da me, Emmi? Ci baciamo? Mia sorella dice che, in ogni caso, lei è stupenda, Emmi. Ha mai baciato uno sconosciuto? Sto bevendo un altro sorso di bianco del Friuli. Brindo a noi. Sono già un po' ubriaco. Ma non molto. E adesso è di nuovo il suo turno, Emmi, mi scriva. Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente. Emmi, Emmi, Emmi."
(Leo a Emmi, Le ho mai raccontato del vento del nord)
 
Ho trovato davvero perfetta la caratterizzazione dei personaggi: non c'è  narratore, il lettore conosce i protagonisti unicamente attraverso le e-mails che si inviano, eppure non si può fare a meno di distinguere lo stile di Emmi da quello di Leo, non si può fare a meno di apprezzare la tenerezza del moderatissimo Leo, tenerezza che trova il coraggio di manifestarsi soltanto in compagnia di qualche bicchiere di buon vino rosso, non si può fare a meno di apprezzare le battute pungenti di Emmi, la sua risposta pronta e le sue provocazioni, che in realtà nascondono una buona dose di insicurezza.
 
Se da un lato il crescere di questo sentimento alimenta la curiosità e la voglia di un incontro, dall'altro mette a nudo i rischi che comporterebbe un incontro, visto da entrambi, ma in particolar modo da Leo, come un passo falso che potrebbe mettere a repentaglio il loro idillio virtuale, potrebbe far crollare il loro mondo, quel mondo in cui non esiste nient'altro oltre i loro scambi scherzosi e le loro riflessioni, quel mondo in cui non esiste Bernhard Rothner, marito di Emmi.
 
"Leo, mi ascolti: credo che dovremmo darci un taglio. Comincio a dipendere da lei. Non posso stare ad aspettare un giorno intero l'e-mail di un uomo che mi gira le spalle quando mi incontra, che non vuole conoscermi, che vuole solo le mie e-mail, che usa le mie parole per costruirsi una creatura tutta sua, perché le donne che incontra nella realtà lo fanno soffrire fin oltre, presumo, la soglia del dolore. Non possono continuare cosí. È frustrante. Capisce cosa intendo, Leo?"
(Emmi a Leo, Le ho mai raccontato del vento del nord)
 
"Le ho mai raccontato del vento del nord" si conclude con un colpo di scena davvero inaspettato, ringrazio di aver avuto il secondo a portata di mano!
La storia continua su questa riga nel secondo romanzo, "La settima onda", con l'incertezza dei due riguardo ad un incontro, e il loro rapporto minato da nuovi pericoli.
Ma troviamo qui moltissimi colpi di scena improvvisi, che si susseguono uno dopo l'altro.
Il lettore ha modo di sorridere, ridere, piangere ed emozionarsi mille e mille volte insieme a Emmi e Leo, fino ad arrivare alla conclusione -questa volta definitiva, con il secondo romanzo- della loro storia. Può una relazione virtuale sopravvivere all'incontro? Scopritelo leggendo questa deliziosa serie,
Non ve ne staccherete prima di averla conclusa tutta. Sono due romanzi da leggere tutto d'un fiato.
x4
Giorgia Blogger

2 commenti :

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