venerdì 25 aprile 2014

Recensione: "La bambina che salvava i libri" di Markus Zusak


Buongiorno e buon 25 aprile!
Oggi recensirò una mia lettura invernale, un libro scovato in un mercatino dell'usato, un libro meraviglioso del quale ho scoperto l'esistenza per puro caso!
 

Titolo: "La Bambina che salvava i libri"
Autore: Markus Zusak
Edizione: Sperling & Kupfer
Prezzo: 11,50 €

Trama: Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava.
Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Stavano andando a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti.
 A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone... Piano piano, con il tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto.
Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della moglie del sindaco, un'intera stanza ricolma di volumi? Quando arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore, portandosi dietro il "Mein Kampf" e infinite sofferenze? Quando iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando s'infilò in una colonna di ebrei in marcia verso Dachau?
Ma forse queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la catena di pagine che univa tante persone etichettate come ebree, sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da spettri, silenzi e segreti.
Senza alcun'ombra di dubbio posso dirvi che questo libro è tra i miei preferiti di sempre.
Citando la copertina della mia edizione - edizione che temo non sia più in vendita; è uscita di recente una nuova edizione della Frassinelli, con la locandina del film per copertina, prezzo 16,90 €, con un altro titolo: "Storia di una ladra di libri", dall'omonimo film uscito di recente e dal titolo del romanzo in lingua originale - potrei dire che di certo questa storia ha cambiato la mia vita, o quanto meno ha influenzato il mio modo di vedere le cose e mi ha toccato profondamente.

Inizierei col parlare della protagonista, la piccola Liesel, una bambina curiosa che si caratterizza fin dalle prime pagine per il suo sguardo indagatore su un mondo che osserva e che la stupisce, schietta e letteralmente dipendente da qualsiasi cosa si legga, imparando a leggere dal Manuale del Becchino.
Questo romanzo, infatti, oltre ad essere un romanzo storico realistico, che rende in pieno il periodo nazista in Germania e la follia collettiva di quegli anni, è particolarmente vicino al nostro amato mondo di carta perché racconta il potere delle parole e la capacità dei libri di nutrire lo spirito, anche quando tutto sembra perso nelle atrocità della realtà.
Attraverso i racconti di Liesel e le pagine di libri rubati, Max Vandenburg percepirà il mondo fuori dalla cantina dove è nascosto attraverso gli occhi della ragazza e aspetterà con ansia quegli incontri di racconti e di lettura, che gli permettono di evadere dalla sua condizione, almeno per il tempo del racconto.

La prima cosa che mi ha colpito di questo romanzo è il punto di vista del narratore, un narratore "particolare" che non mi era mai capitato di incontrare in nessun altro libro prima di questo.
A narrare la storia è infatti la Morte, personificata come un'entità chiacchierona, sarcastica, amichevole e incredibilmente vicina alle vicende umane, al punto di gioire e soffrire con i personaggi.

Lo stile della narrazione è abbastanza scorrevole e i capitoli lunghi non risultano pesanti alla lettura, anzi, scorrono via uno dopo l'altro. Ho completato la lettura di queste 562 pagine in appena 4 giorni, e non escludo che in futuro potrei ritornarci :)

Ancora un'altra cosa che ho apprezzato di questo romanzo è la trama ben strutturata, in cui nulla sembra esser stato lasciato al caso.
I personaggi sono perfettamente caratterizzati e ognuno ha il suo preciso ruolo e la sua precisa funzione nella storia.

Di questo romanzo conserverò sempre il ricordo dell'amicizia fra Liesel e Max, dell'amicizia/amore fra Liesel e Rudy Steiner, il bambino dai capelli color limone, della fisarmonica di Hans Hubermann e degli insulti affettuosi di Rosa Hubermann rivolti al marito tanto amato, ma soprattutto conserverò il messaggio di tolleranza e di amore per il prossimo, che il libro dona senza toni di accusa o di rimprovero, né con pretese moralistiche, bensì tramite la sola esposizione dei fatti da un punto di vista esterno alla storia, quello della Morte, con particolare cura all'aspetto umano delle vicende ancor più che a quello storico e politico.
Al lettore è lasciata la riflessione.

"Ho odiato le parole e le ho amate. Spero che siano tutte giuste."

Lettura consigliatissima :)
x5
 
Qualcuno fra voi ha letto questo romanzo? Cosa ne pensate?
Giorgia Blogger

Rubrica: Leggere low-cost #1


Buon pomeriggio!

Cosa potrebbe esserci di meglio per un lettore, se non la prospettiva di comprare tanti libri e spendere davvero poco?
Forse soltanto quella di prenderne tanti gratis o magari quella di avere un bella carta di credito illimitata, destinata soltanto al nostro shopping compulsivo in libreria! xD

Ma poiché per il momento nessuna libreria fa regali e a nessuno di noi è stata regalata una carta di credito illimitata da uno sceicco arabo, accontentiamoci dei piccoli stratagemmi che possiamo utilizzare per leggere di più e spendere di meno :D

Oggi parliamo di... Newton Compton Live Deluxe!

Ricordate di certo i Newton Compton Live che ci hanno tenuto compagnia per tutto il 2013, alla modica cifra di 99 centesimi. Adesso la Newton ha sfornato 12 nuovi gioiellini, ma il prezzo è leggermente mutato. Con 1,99€ abbiamo, in copertina rigida:

1) "L'Arte di essere saggi" di Seneca
2) "E' facile essere felici se sai come farlo" di Epicuro
3) "Profezie" di Nostradamus
4) "Elogio alla Follia" di Erasmo da Rotterdam
5) "L'Arte di amare" di Ovidio
6) "Massime" di Confucio
7) "I Watson" di J. Austen
8) "La psicoanalisi in cinque conferenze" di S. Freud
9) "Corto viaggio sentimentale" di I. Svevo
10) "L'ultimo giorno di un condannato a morte" di V. Hugo
11) "Lettera al Padre" di F. Kafka
12) "L'importanza di essere onesto" di O. Wilde

Fra questi, ho comprato "Lettera al Padre", "L'ultimo giorno di un condannato a morte" e "L'importanza di essere onesto". Il tutto, per la modica cifra di 5,70€ :)
Tenevo particolarmente a comprare quello di Kafka, letto qualche anno fa online. E adesso finalmente ne ho un'edizione cartacea, per altro ben fatta, che sto rileggendo con piacere. 


E voi ne avete già comprato qualcuno o avete in mente di comprarne? Scrivetemi! 
Giorgia Blogger

mercoledì 23 aprile 2014

Recensione: "La Casa degli Spiriti" di Isabel Allende


Buonasera a tutti!
Ho aperto oggi questo blog, con l'intento di condividere la mia passione per la lettura. 
Non ho mai recensito nulla, e queste mie recensioni non hanno alcuna pretesa e nessun altro intento se non quello di esprimere con sincerità le mie impressioni e i miei pensieri a proposito di ciò che leggo. Mi scuso dunque per eventuali errori formali :)
 
Detto ciò, iniziamo questa nuova avventura con la mia prima recensione, la recensione del libro che ho appena finito di leggere.
 
 
Titolo: La casa degli Spiriti
Autore: Isabel Allende
Edizione: Universale Economica Feltrinelli
Prezzo: 8,00 €
Trama: Una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo. Un grande affresco che per fascino ed emozione può ricordare al lettore, nell'ambito della narrativa sudamericana, soltanto "Cent'anni di Solitudine" di Garcìa Marquez.
 
 

Qualche giorno fa è venuto a mancare un artista, che mancherà al mondo per sempre: Gabriel Garcìa Marquez, autore dell'immortale "Cent'anni di Solitudine" citato nella quarta di copertina de "La Casa degli Spiriti".
Ed è proprio da questo romanzo che inizierà la mia recensione. 
E' sempre difficile recensire un romanzo come questo, perla rara fra pochi, ed abbiate pazienza se in questa mia prima recensione non riuscirò ad approfondire l'argomento quanto vorrei :)
Inizierò col dire che sì, effettivamente "La Casa degli Spiriti" mi ha ricordato molto "Cent'anni di Solitudine", per quanto riguarda la storia.

Isabel Allende racconta il Novecento sudamericano, racconta gli orrori della guerra civile cilena che portò all'ascesa di Pinochet e, ancor di più, i protagonisti della storia, gli uomini e le donne che vivono in prima persona splendore e decadenza di una tenuta, le "Tre Marie", che diventa metafora del mondo stesso, dove si svolge la storia della famiglia Trueba, dove la "storia dei grandi", i potenti, si incontra con il sociale, la "storia dei piccoli", e con esso si unisce.
La storia è incentrata sulle vicende della famiglia cilena Trueba, attraverso circa tre generazioni.
Amore, magia, mistero, violenze ed orrori si intrecciano in una storia che sembra senza fine.

Il romanzo è scorrevole, raccontato a tratti in prima persona e a tratti in terza. Le diverse voci narranti, i diversi punti di vista, si rincorrono in un unico racconto chiaro e fluido.
La storia è raccontata attraverso le voci femminili della bellissima Rosa dai capelli verdi, di Clara la chiaroveggente, della ribelle Blanca e di Alba, figlia di un amore colpevole, donne che condivideranno parte della loro vita con Esteban Trueba, il burbero e autoritario proprietario della tenuta "Tre Marie" nella campagna cilena, figura cardine del romanzo e della famiglia.

Ciò che vi è di più bello in questo romanzo è, a mio parere, l'elemento mitico e fiabesco che sembra inserirsi perfettamente in un contesto storico reale, elemento che quindi, paradossalmente, non appare in contrasto e che trova spazio in una sottile ed accurata analisi psicologica dei personaggi, che nel corso del romanzo guardi con un misto di curiosità, tristezza ed amicizia.
Gli "eroi" della Allende non sono eroi, ma uomini e donne comuni con le loro passioni, i loro tormenti e le loro debolezze. Eroi realistici in cui chiunque potrebbe rivedere se stesso.

"Mia nonna aveva scritto per cinquant'anni sui quaderni in cui annotava la vita. Trafugati da qualche spirito complice, si sono miracolosamente salvati dal rogo infame in qui sono perite tante altre carte della famiglia. Li ho qui, ai miei piedi, stretti da nastri colorati, separati per fatti e non per ordine cronologico, così come lei li ha lasciati prima di andarsene. Clara li ha scritti perché mi servissero ora per riscattare le cose del passato e sopravvivere al mio stesso terrore. Il primo è un quaderno di scuola di venti pagine, scritto con una delicata calligrafia infantile. Comincia così: Barrabàs arrivò in famiglia per via mare..."


Lettura consigliatissima :) 
 x5
 
Qualcuno fra voi ha letto questo romanzo? Cosa ne pensate?
Giorgia Blogger