giovedì 23 luglio 2015

Recensione: "Il giardino al chiaro di luna" di Corina Bomann


Titolo: Il giardino al chiaro di luna
Autore: Corina Bomann
Edizione: Giunti
Prezzo: 9,90€
Trama: Mentre la neve ricopre Berlino con il suo manto candido, la giovane antiquaria Lilly Kaiser osserva i passanti transitare davanti alla vetrina del negozio, in attesa di rientrare finalmente a casa. A un certo punto, però, un uomo anziano varca la soglia e le consegna un prezioso violino, sostenendo che le appartiene. Scossa da quella visita, Lilly apre la custodia e trova uno spartito dal titolo “Giardino al chiaro di luna”. La curiosità cresce, insieme all’attrazione per quell’antico strumento. Con la complicità di Ellen, amica d’infanzia ed esperta restauratrice, e di Gabriel, affascinante musicologo, Lilly inizierà un viaggio che la porterà prima a Londra, poi in Italia, e infine nella lontana e selvaggia isola di Sumatra, sulle tracce di due enigmatiche violiniste scomparse molti anni prima. Quale segreto si nasconde nella storia del violino? Per quale motivo è finito nelle sue mani? E cosa ha a che fare tutto questo con lei?
Come già il primo romanzo di Corina Bomann, L'isola delle farfalle, anche questo secondo romanzo, Il giardino al chiaro di luna, è un romanzo di cui ci si innamora. Ancora troviamo quel mix perfetto di mistero, avventura e sentimento che caratterizza il primo romanzo e che rende la lettura di entrambi i romanzi così entusiasmante. Ancora una volta, Corina Bomann riconferma la sua narrazione scorrevole ed appassionante con una storia leggera ma mai banale, sempre elegante, inaspettata.
Protagonista del romanzo, inaspettatamente, ancor prima che l'antiquaria tedesca Lily Kaiser, o le violiniste Rose e Helen, è il violino, lo stesso violino che è passato di mano in mano attraverso mille vicissitudini, testimone immobile e silenzioso della vita che scorre, degli avvenimenti che accadono, dei cambiamenti, della macro-storia, ed in particolare della vita coloniale in Indonesia, e della micro-storia, la storia degli uomini, ma soprattutto delle donne, che sono entrate in contatto con il violino attraverso tutto il Novecento.
Si tratta di un violino dunque molto antico, di fattura artigianale e anonima, decorato con una particolarissima rosa sulla cassa, incisa a fuoco.
Cosa accadrebbe se, in un giorno qualunque della vostra vita, vi fosse recapitato un antico violino da un anziano signore che sostiene appartenga a voi da generazioni?
A ciò, aggiungiamo anche il ritrovamento di un misterioso spartito musicale per violino intitolato "Il giardino al chiaro di luna" che, se suonato, sembra rievocare paesaggi esotici, solitudine, ammirazione, bellezza, maestosità. Chi avrà composto questo brano?
E' ciò che succede a Lily Kaiser, giovane vedova e antiquaria tedesca che si mette sulle tracce del violino e di sé stessa e che compie un lungo viaggio, che la porterà a visitare Londra, Cremona e l'Indonesia, paese lontano dove questa lunga storia familiare ha inizio, un lungo viaggio che la vedrà diversa, cambiata, più consapevole di sé stessa e dei propri mezzi, piena di nuovo della forza di mettersi in gioco che dopo la perdita del marito sembrava esser sparita.
La consegna del violino è il vero punto di svolta nella vita della donna, che si era spenta dopo il lutto e chiusa alla vita troppo giovane, questa scoperta riaccenderà in lei la curiosità, la voglia di mettersi in gioco e inseguire le tracce di questo violino, adesso tocca a Lily compiere un lungo viaggio, nel corpo e nella mente, per ritrovare sé stessa e ricostruire, insieme all'amica di sempre Ellen, di mestiere restauratrice, e all'affascinante musicologo inglese Gabriel.
Al di là del mistero da seguire e delle vicende personali affettive della protagonista, anche in questo romanzo ho apprezzato gli sbalzi spazio-temporali, che mi hanno dato possibilità di conoscere a fondo la storia intrecciata di queste due giovani violiniste, Rose Gallway e Helen Carter, precoci e talentuose, che hanno visto interrompersi la loro carriera prematuramente, agli inizi del '900, tra i paesaggi orientali ed incontaminati dell'Indonesia in epoca coloniale e la grigia Londra, dove entrambe le violiniste si sono formate. Storie interessanti, complesse, intrecciate. Due donne diverse eppure così simili, così forti, due donne che con il loro mestiere e con la loro voglia d'amare sfidano le convenzioni del tempo.

"Io non appartengo a questo posto. Non voglio tutto questo. Voglio soltanto un po' di pace, voglio... chiarezza."

Pian piano, un dettaglio dopo l'altro, la storia di queste due donne sembra ricongiungersi a quella di Lily Kaiser e riunirsi in un grande quadro familiare, nel quale rientrano tutti gli elementi alla perfezione, un quadro che vede unirsi il presente col passato, l'occidente con l'oriente. Un quadro ricco di segreti da svelare, di emozioni che fanno battere il cuore, di scoperte, di poesia, di musica. Il giardino al chiaro di luna è un romanzo che richiama tutto questo.
Consigliatissimo a chi cerca una storia in cui immergersi del tutto, una storia che appassioni, che tenga svegli di notte, che ammali, che trascini con sé in una dimensione lontana nel tempo e nello spazio. Consigliato ai lettori de L'isola delle farfalle e si aspetta qualcosa di altrettanto bello, altrettanto ben congegnato, ma allo stesso tempo diverso.

x4
... e mezza!
Giorgia Blogger

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