sabato 25 luglio 2015

Recensione: "Una vendetta quasi perfetta" di Fabrizio de Sanctis


Titolo: Una vendetta quasi perfetta
Autore: Fabrizio de Sanctis
Edizione: LibroMania (che ringrazio per la copia digitale)
Prezzo: 0,99€
Trama:  Neri Ottaviani è il terzo tassista fiorentino ucciso di venerdì con un colpo di calibro 22 alla testa. Il vicecommissario della Squadra Mobile Attilio Siciliano è sotto pressione, non riesce a trovare un movente che colleghi i tre omicidi, i tassisti del turno di notte hanno paura e il prossimo venerdì si avvicina inesorabilmente. Ci sarà un altro omicidio? Un nuovo Mostro si aggira per Firenze? Nella ricerca del colpevole, aiutato da Stefania Lanzi, dirigente della Buoncostume, e dall’amico tassista Valerio Chiellini, Attilio Siciliano scopre un giro di ricatti e una brutta storia di usura, ma non basta a fermare l’assassino. Ogni sette giorni il rituale si compie.
Adoro il genere giallo, e quest'ottimo romanzo mi ha lasciata davvero piacevolmente sorpresa.
Non mi spiacerebbe se fosse soltanto il primo di una lunga serie che vede protagonista il vicecommissario della Squadra Mobile Attilio Siciliano, un personaggio acuto, ironico, sagace e sarcastico. Ho ammirato la sua prontezza sul lavoro e il coraggio di seguire piste suggeritegli soltanto dal suo intuito, devo dire infallibile, anche a costo di mettersi contro i superiori e l'opinione pubblica.
Attilio Siciliano ha tutta la stoffa per essere il protagonista di una serie di polizieschi, oserei quasi definirlo un degno erede del Montalbano di Camilleri.
L'acuto viceispettore si trova davanti ad un misterioso seriale, un altro Mostro a Firenze, se vogliamo chiamarlo così, questa volta non interessato alle giovani coppie appartate quanto ai tassisti: ogni venerdì notte, c'è da aspettarsi l'assassinio di un tassista impiegato nel turno notturno, ogni venerdì con la stessa pistola calibro 22, ogni venerdì l'omicidio viene segnalato telefonicamente alla Questura. Stessa voce, stessa chiamata anonima.
La polizia è smarrita, sembrano non esserci legami tra le vittime, se escludiamo il mestiere comune, e la faccenda si complica ancora di più quando, tra le vittime, si aggiungono una giovane prostituta slava e un transessuale.
La strage dei tassisti va fermata, ma la polizia brancola nel buio più totale, questo assassino sembra non solo inarrestabile, e non se ne comprende a fondo il movente. Il nuovo seriale colpisce a caso o segue uno schema ben preciso?
L'infallibile intuito di Siciliano è di questo secondo avviso.
 
“Si sta vendicando. Non c’entra nulla l’usura, e nemmeno le corna. È qualcosa di molto più serio, qualcosa per cui vale la pena di uccidere, anche degli innocenti.”
 
Seguiremo le indagini sulla morte dei tassisti e su questi altri due omicidi eseguiti con la stessa modalità insieme all'instancabile vicecommissario e alla dirigente della Buoncostume, Stefania Lanzi, che inizia a lavorare sul caso quando tra le vittime si aggiungono la prostituta e il transessuale. I due costituiranno una vera squadra, dotata di ingegno, intelletto, furbizia e una buona dose di noncuranza delle regole e spregiudicatezza.
Nondimeno, alla vicenda prende parte una sorta di collaboratore esterno, l'amico tassista di Siciliano, Valerio Chiellini, con cui il vicecommissario condivide la passione per la Fiorentina e per i romanzi polizieschi.
Il giallo fila scorrevole e interessante, le pagine si leggono una dietro l'altra, i capitoli si rincorrono e il lettore si trova ad aver concluso il romanzo senza essersene reso conto. Perché si sa, le ultime pagine di un buon giallo sono un piacere da gustare tutto insieme...
E la lettura di un buon giallo come questo è senz'altro un piacere per i palati fini, avvezzi al genere. Ben costruito, ben congegnato, nulla è lasciato al caso, ogni particolare della vicenda trova alla fine il suo posto, personaggi interessanti e ben caratterizzati, ricco di colpi di scena.
Ho apprezzato in particolar modo la ricostruzione delle indagini, interessanti da seguire e  tanto dettagliate da risultare assolutamente credibili.
Un romanzo che consiglio caldamente non soltanto agli amanti del genere, in particolare ai lettori di Camilleri, ma a tutti coloro che vogliono dare una possibilità, meritatissima, ad un talento tutto italiano. Non ve ne pentirete!
 
x4
... e mezza!
Giorgia Blogger

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