venerdì 4 settembre 2015

Recensione: "Trilogia del Mondo d'Inchiostro" di Cornelia Funke




Titoli: Cuore d'Inchiostro - Veleno d'Inchiostro - Alba d'Inchiostro
Autore: Cornelia Funke
Edizione: Oscar Mondadori
Prezzo: 10,50€ caduno
Trama (del primo romanzo): Quando alla porta di Maggie bussa uno straniero, il padre Mo la costringe a fuggire, come già tante altre volte in passato. Mo possiede una dote magica terribile: leggendo un libro a voce alta è in grado di evocarne i personaggi, come Capricorno, il signore dal cuore nero uscito dalle pagine del libro Cuore D'inchiostro, per dare la caccia a Mo e impadronirsi del suo dono. Le stesse pagine in cui è stata risucchiata la madre di Meggie.

Tutti i lettori hanno desiderato almeno una volta nella vita avere la capacità di entrare nel proprio romanzo preferito, o di tirare fuori da un romanzo i propri personaggi preferiti, farli vivere per un po' nella propria quotidianità, nel proprio mondo, tenerli accanto a sé per un po'. Ebbene, la Trilogia del Mondo d'Inchiostro racconta quanto sia bello e brutto al contempo realizzare il desiderio di ogni lettore di mescolare realtà e immaginazione, sangue e inchiostro, in un'unica grande storia.
Mortimer Folchart, o più semplicemente Mo, possiede un dono: se legge un libro a voce alta, è in grado di evocarne i personaggi, di farli uscire dai libri a cui appartengono, di portarli fuori dalle loro storie e farli entrare nel mondo reale. Ma questo dono diventa una maledizione, dal momento che far uscire un personaggio dalle pagine di un libro comporta la sparizione di qualcun'altro. 
Il libro in questione si chiama Cuore d'Inchiostro, e racconta di un magico mondo diverso dal nostro, lontano nel tempo, poiché è ambientato in un periodo simile al nostro Medioevo, e nello spazio, poiché non si sa dove il Mondo d'Inchiostro risieda se non nella fantasia dell'anziano autore Fenoglio e dei lettori del romanzo. Un mondo fantastico popolato da elfi, fate e coboldi, rallegrato dai giochi del Popolo dei Mille Colori, una banda di girovaghi, artisti di strada, e dilaniato dai contrasti e dalle guerre tra i potenti della Terra di Ombra, il Principe Ghiottone con il figlio Cosimo, dalla parte dei buoni, e Testa di Serpente con il terribile Capricorno e i suoi scagnozzi, dalla parte dei cattivi.
A sparire per errore nel Mondo d'Inchiostro durante la lettura del romanzo è la moglie di Mortimer, Resa, madre della piccola Meggie, che crescerà coltivando come il padre, di professione rilegatore, un amore sconfinato per i libri, e chiedendosi perché il genitore, appassionato quanto lei, non le abbia mai letto una storia ad alta voce.
A tredici anni dalla sparizione di Resa, entra nella vita tranquilla di Mo e Meggie un uomo dal nome strano, Dita di Polvere, un nome tanto inusuale che sembra provenire... da un libro. L'uomo è accompagnato da una martora con le corna, che lo segue in tutti i suoi giochi da mangiafuoco. Dita di Polvere è per Mo una vecchia conoscenza, è in realtà uno dei personaggi che in quella notte invernale in cui leggeva per Resa e Meggie tirò fuori dal romanzo, un personaggio che altro non chiede che poter tornare nella sua storia, nel suo mondo, tra i suoi simili, e che coltiva un desiderio tanto profondo e disperato da allearsi con i suoi storici nemici, Capricorno e lo scagnozzo Basta, anche loro tirati fuori dal romanzo erroneamente, nella speranza di tornare finalmente a casa.
Dita di Polvere trascinerà così Mo e Meggie in una lunga storia condita da mille peripezie, che porteranno padre e figlia a scoprire che il confine tra realtà e immaginazione è in realtà più labile di quanto non sembri. Fidati aiutanti saranno Elinor, prozia di Resa, e Dario, un lettore pasticcione e balbuziente.
La storia si fa infinitamente più interessante dal secondo romanzo, quando questa si sposta dal nostro mondo al Mondo d'Inchiostro, che sembra tanto reale da spingere il lettore a chiedersi se non sia fatto di carne e sangue come il nostro. Un mondo diversissimo dal nostro, un mondo magico e colorato, ma pieno di ingiustizie e cattiverie, un mondo che può sembrar brutale, un mondo nel quale sono sempre i potenti ad avere la meglio. 
Toccherà ai nostri eroi, Mo e Meggie, portare ordine e giustizia, entrando sempre più a fondo nella storia. Ma qual è il mondo reale allora? Dove termina la fantasia e inizia la realtà?
Ho amato questi personaggi, così ricchi di sfumature. Nessun personaggio è davvero un personaggio secondario, sembrano avere tutti un ruolo importante, da protagonisti, in una fitta rete di intrecci. Ho visto questi personaggi crescere e cambiare. 
Mi sono affezionata a Meggie e a suo padre, animati da un grande senso di giustizia, alla tenace e guerriera Resa, al mangiafuoco Dita di Polvere, un uomo che dimostra grande amore e coraggio, alla petulante zia Elinor, a quell'imbranato dal cuore tenero di Dario, all'intero Popolo dei Mille Colori, dal Principe Nero alla guaritrice Roxane, a Farid, uscito per errore dalla raccolta di novelle orientali Le mille e una notte, a Fenoglio, nel quale ho visto un gran entusiasmo... oltre ad una buona dose di presunzione.
Mi mancheranno questi personaggi, mi mancheranno queste ambientazioni, tanto particolareggiate che mi è sembrato di vederle, di viverle. Non provavo un tale senso di vuoto e di smarrimento alla fine di una saga dai tempi in cui lessi Harry Potter per la prima volta, e il merito va a Cornelia Funke, che ha saputo tessere una tale rete di racconti.
V'innamorerete di questa lunga storia che altro non è che una grande dichiarazione d'amore ai libri e alle storie che coinvolgono e trascinano il lettore, senza fine. E Cuore d'Inchiostro trascina al suo interno, nel vero senso della parola. Attenti a non farvi risucchiare dal  romanzo.

"I libri amavano tutti coloro che li aprivano, offrivano protezione e amicizia senza pretendere nulla in cambio. Non ti abbandonavano mai, nemmeno quando li maltrattavi. Amore, verità, bellezza, saggezza e consolazione di fronte alla morte. Chi l’aveva detto? Qualcun altro con la passione sfrenata per i libri. Il nome non lo rammentava più, ma quelle parole le erano rimaste impresse. Le parole sono immortali… a meno che non arrivi qualcuno e le bruci. E persino in quel caso…"

x5
Giorgia Blogger

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