sabato 10 ottobre 2015

Recensione: "Promettimi che ci sarai" di Carol Rifka Brunt


Titolo: Promettimi che ci sarai
Autore: Carol Rifka Brunt
Edizione: Sperling&Kupfer
Prezzo: 9,90€
Trama: Quando hai quattordici anni, il tuo cuore è un luogo oscuro, un labirinto di sentimenti che non sai decifrare. Timida, goffa e sognatrice, June è a disagio tra i coetanei. Preferisce rifugiarsi nel bosco dietro la scuola, con ampie gonne e strambi stivali, fingendo di essere stata catapultata a New York dal Medioevo, l'epoca in cui sarebbe potuta diventare un falconiere. Sarebbe bello riuscire a richiamare a sé, proprio come creature alate, le persone che non ci sono più. Come lo zio Finn: grande pittore e migliore amico di June, l'unico in grado di capirla, strappato troppo presto alla vita da una malattia di cui in famiglia è proibito parlare. Un giorno, June riceve un pacco misterioso. All'interno c'è la teiera preferita di Finn, accompagnata da una lettera firmata da un certo Toby: l'uomo che nessuno, al funerale dello zio, ha osato avvicinare. E che ora chiede proprio a lei di incontrarlo in segreto. June dovrà fare i conti con la paura e la gelosia prima di accettare il fatto di non essere stata l'unica persona speciale nella vita dello zio. E prima di aprirsi a un'amicizia che potrebbe aiutare sia lei che Toby a colmare quel grande vuoto. Dopotutto, era quello che avrebbe voluto Finn: fare incontrare le persone che più aveva amato, unirle come in un'unica cornice affinché si prendessero cura l'una dell'altra. Ecco il suo ultimo desiderio, ecco il suo più grande capolavoro.


Io voglio immaginare il tempo con le sue pieghe, e boschi pieni di lupi, e lande desolate a mezzanotte. Sogno persone che non hanno bisogno di fare sesso per sapere di amarsi. Sogno persone che non vanno oltre un bacio sulla guancia.

Quando hai quattordici anni e sei un'adolescente degli anni ottanta che avrebbe di gran lunga preferito vivere nel Medioevo e diventare falconiera, quando ti senti sempre nel posto sbagliato e non sai mai cosa dire, quando non ti trovi a tuo agio con i tuoi coetanei e non t'interessano le feste, ma i boschi solitari e i lupi che vi si nascondono, e improvvisamente il tuo unico punto di riferimento muore di una malattia in cui in casa è proibito parlare, ti senti sola al mondo, anche con mille persone attorno a te, il mondo crolla.
E' ciò che succede a June, adolescente sognatrice, timida, schiva. Vive di lunghe passeggiate nel bosco, con la sua gonna lunga e gli stivali medievali, e di domeniche pomeriggio in compagnia dello zio Finn. V'innamorerete del suo gran cuore, delle sue riflessioni così sagaci e mature, oneste e sincere, di questa voce narrante fresca, leggera, ironica e allo stesso tempo malinconica, una voce che ricorda quella di Scout de Il buio oltre la siepe
Potrei quasi compiere l'azzardo di paragonare i due romanzi, e non solo per le straordinarie voci narranti ma per la tematica centrale della paura del diverso
Figlia di due commercialisti alle prese con la stagione delle tasse e sorella di Greta, che è stata la sua migliore amica fino all'adolescenza, June altro non ha e non ama al mondo che suo zio Finn, lo straordinario zio Finn, il pittore che ne conosce il cuore e ne conosce i pensieri meglio di lei stessa. Lo zio stravagante, estroso, fantasioso, generoso, di buon cuore. Il solo che riesca a far sentire June a casa.
E' un rapporto speciale, il loro. Un rapporto diverso da quello che c'è tra uno zio e sua nipote, tra due fratelli o tra due amici. Un rapporto che non richiede intromissioni esterne, perché, quando sono insieme, June e Finn vivono in un altro mondo.
Quello di June per suo zio è un amore pieno, appassionato, spontaneo, vivo. Forse insolito. Un amore fatto di sentimenti veri, del tutto privo della malizia degli adulti. Non c'è amore più puro e disinteressato di quello di un bambino. 
Quello di June per suo zio è però anche un amore geloso, un amore che non vede e non vuol vedere altro che sé stesso, un amore che si nutre di un rapporto esclusivo, un amore fatto tutto di abbracci, di giochi, di sogni condivisi, di risate.
Adesso che Finn non c'è più, adesso che Finn è andato via per sempre, il castello di sogni che June aveva costruito crolla. Resta la paura, resta il sospetto, resta la malinconia.
Ma lo zio Finn ha in serbo un ultimo regalo per la sua piccina, per il suo coccodrillo, prima di andar via. Un regalo inaspettato, un regalo che June all'inizio non capisce, non accetta e rifiuta, anche se è l'unico regalo che possa salvarla e insegnarle di nuovo a vivere.
Ciò che Finn le affida è Toby, l'altra persona speciale nella sua vita. 
Un uomo solo al mondo, come lei, un segreto, un amore scomodo, imbarazzante, da tener nascosto dagli occhi di chi non vuol capire, di chi non vuole accettare, di chi ha paura, per tutta la sua durata della sua troppo breve vita. Un amore appassionato, sofferto, fedele fino all'ultimo. Un amore che ormai non ha più ragione di nascondersi, da quando metà di quel cuore che batteva all'unisono è andato via per sempre. 
Toby è quell'uomo che in famiglia additano come l'assassino dello zio Finn, morto d'amore negli anni in cui si sta scoprendo l'Aids. E' lo scandalo della famiglia, ciò che è sempre stato nascosto ai suoi occhi di bambina, ciò che i genitori sussurravano tra di loro con sdegno, quasi con repulsione, come se perfino il nome del compagno di Finn potesse essere esso stesso causa di contagio.
June dovrà così fare i conti con l'idea di non essere stata la sola persona speciale per suo zio, deve fare i conti con una parte dello zio che le era sempre stata nascosta, perché ciò che June non sa è che dietro il rapporto speciale con lo zio Finn si è sempre nascosto Toby, le sue mille premure, le sue mille gentilezze. Ciò che June non conosce è il Toby che si è sempre nascosto dietro Finn.
Combattuta tra la gelosia che nutre nei confronti di Toby, che ha tutta la simpatia e i modi che June adorava in suo zio, e la voglia di scoprire e conoscere ciò che dello zio non le è mai stato rivelato, June sceglie di rispettare la promessa fatta allo zio di prendersi cura di Toby fino alla fine, sceglie di superare la paura del diverso e di dare una possibilità a questo sconosciuto con un buffo accento inglese, una casa disordinata e mille idee divertenti.
Uniti dall'amore e dal ricordo di Finn, unico e primo grande amore di entrambi, i due creeranno un rapporto nuovo, tutto loro, un rapporto fatto di chiacchierate, di condivisione, di ricordi, di gite, di timidi spiragli di sole in un presente che è triste e doloroso per entrambi. 
Promettimi che ci sarai è un grande inno all'amore e alla vita, e all'amore per la vita quando è spesa per chi amiamo. Un romanzo intriso di speranza, di amicizia. 
E' un romanzo che commuove, fa sorridere e riflettere, è un romanzo che ricorderete a lungo e che vi farà venir voglia di passare più tempo con le persone che amate, un romanzo che parla al bambino che c'è in tutti noi, perché tutti i bambini hanno paura del buio. Eppure la loro stanzetta, anche se è al buio, è esattamente la stessa di quando poco prima la mamma ha spento la luce. Ciò che non si conosce, fa paura. A tutte le età.
E' un romanzo che coccola questo bambino e lo rassicura: sotto il letto non ci sono mostri, puoi dormire sereno anche se la luce è spenta, e se ciò nonostante hai paura, dammi la mano e controlliamo insieme.
Perché ciò che non vedi e non conosci, non è sempre così spaventoso come ti fanno credere gli altri: ogni tanto bisogna avere il coraggio di superare le proprie paure e verificare di persona. E se non ti senti forte abbastanza, troverai una mano tesa ad aiutarti. 
E' nell'altruismo che June e Toby troveranno la forza di superare il lutto e riprendere in mano le loro vite. Il messaggio è questo: l'altruismo e l'amore salvano.

x5
Giorgia Blogger

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